Christopher Isherwood Quote

Lo specchio, più che un volto, riflette l'espressione di una difficoltà. Ecco cosa mi sono fatto, ecco il pasticcio che dio sa come ho combinato negli ultimi cinquantotto anni; espresso da uno sguardo opaco e tormentato, da un naso ispessito, da una bocca piegata in una smorfia come per l'acidità delle sue stesse tossine, da guance che cascano dai sostegni muscolari, da una gola che pende floscia in piccole pieghe rugose. Lo sguardo provato è quello di un nuotatore o di un podista stremati; eppure, di fermarsi non se ne parla. L'individuo che stiamo osservando lotterà senza tregua fino al crollo. E non per eroismo. Perché non sa immaginarsi un'alternativa.Continuando a fissarsi nello specchio, vede parecchi volti dentro il suo - il volto del bambino, del ragazzo, del giovane uomo, dell'uomo un po' meno giovane - ancora tutti presenti, conservati come fossili su strati di roccia, e come fossili, morti. Il loro messaggio a questa creatura viva e morente: Guardaci - siamo morti - di che cosa hai paura?

Christopher Isherwood

Lo specchio, più che un volto, riflette l'espressione di una difficoltà. Ecco cosa mi sono fatto, ecco il pasticcio che dio sa come ho combinato negli ultimi cinquantotto anni; espresso da uno sguardo opaco e tormentato, da un naso ispessito, da una bocca piegata in una smorfia come per l'acidità delle sue stesse tossine, da guance che cascano dai sostegni muscolari, da una gola che pende floscia in piccole pieghe rugose. Lo sguardo provato è quello di un nuotatore o di un podista stremati; eppure, di fermarsi non se ne parla. L'individuo che stiamo osservando lotterà senza tregua fino al crollo. E non per eroismo. Perché non sa immaginarsi un'alternativa.Continuando a fissarsi nello specchio, vede parecchi volti dentro il suo - il volto del bambino, del ragazzo, del giovane uomo, dell'uomo un po' meno giovane - ancora tutti presenti, conservati come fossili su strati di roccia, e come fossili, morti. Il loro messaggio a questa creatura viva e morente: Guardaci - siamo morti - di che cosa hai paura?

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About Christopher Isherwood

Christopher William Bradshaw Isherwood (26 August 1904 – 4 January 1986) was an Anglo-American novelist, playwright, screenwriter, autobiographer, and diarist. His best-known works include Goodbye to Berlin (1939), a semi-autobiographical novel which inspired the musical Cabaret (1966); A Single Man (1964), adapted as a film by Tom Ford in 2009; and Christopher and His Kind (1976), a memoir which "carried him into the heart of the Gay Liberation movement".